Vincenzo Fiengo: “Tutelare la dignità in termini contrattuali dei call center. L’interesse economico in un sistema piramidale, dall’alto sino all’agente che fa il porta a porta, è lo stesso”
«Oggi la figura del professionista è quella di garantire una consulenza costante rispetto a quella che è un’evoluzione giurisprudenziale ormai quasi quotidiana. Ciò vale soprattutto in termini di protocolli, basta vedere i contratti di agenzia che regolano il settore. Il professionista deve dare assistenza prima di arrivare al contenzioso». Così il professor Vincenzo Fiengo, avvocato esperto in gdpr, privcacy e protocolli intervenuto al Summit su Gdpr, Privacy e Call Center organizzato a Casalnuovo di Napoli da Tekmind.
Per quanto riguarda il tema al centro del dibattito dell’incontro l’assistenza di un professionista è importante soprattutto nel mondo della privacy e quindi nell’evoluzione costante di una materia che necessariamente deve andare a braccetto con realtà che possono garantire un controllo ed una gestione attraverso software puntuali ed approvati anche in termini di diritti. «Faccio i complimenti a chi oggi ci da la possibilità di confrontarci sull’argomento – continua l’avvocato Fiengo – Io ritengo che attraverso i puntuali aggiornamenti dei diversi sistemi ha attribuito una maggior tutela soprattutto agli operatori del settore, e mi riferisco alle agenzie di primo livello, che vanno ad operare in un campo minato».
Spesso, per i call center, ci si trova in un mercato con difficoltà oggettive
Può capitare che il preponente cerca di scaricarsi di tutte le responsabilità. Questo con una presunzione di colpevolezza, sia in ambito civilistico sia in ambito penale. Ciò può rendere tutto più complicato anche nella programmazione dell’attività.
«I dati, che vengono tutelati dalla privacy, hanno assunto un valore economico importantissimo. Questo non vale solo per i call center. Ci troviamo dinanzi ad una normativa che vorrebbe correre ma non ci riesce – dichiara il professor Fiengo – Vedi il registro delle opposizioni calato al centro di un sistema ma privo di contenuti. I consumatori, che dovrebbero essere tutelati da questo strumento, oggi hanno un ulteriore sfiducia perché si sono create false aspettative. Fortunatamente il Garante in questa fase si sta limitando all’irrogazione della sanzione, anche chi subisce evita un contraddittorio preferendo pagare la sanzione. Questa è una sconfitta per tutti noi operatori che siamo sul mercato».
L’avvocato Fiengo è intervenuto dicendo che adesso è necessario contestualizzare i livelli di tutela, i call center, almeno quelli di primo livello, devono avere una pari dignità in forma di tutela rispetto ai preponenti altrimenti. L’interesse economico in un sistema piramidale, dall’alto sino all’agente che fa il porta a porta, è lo stesso. Il maggior profitto che cerca l’agente è quello originario della preponente distribuito in termini di grandezza.